AGENDA DELLA GRAVIDANZA

Agenda della gravidanza
Fonte: Ministero della Salute 

Il primo trimestre (entro 12+6 settimane) 
La prima visita dovrebbe avvenire idealmente entro le 10 settimane. La necessità di un incontro precoce in gravidanza è motivata dal fatto che nel corso della prima visita la donna può chiedere – e in ogni caso le devono essere offerte – numerose informazioni. Per poter esercitare una scelta informata, alla donna può essere necessario del tempo per riflettere, maturare nuove domande e presentarsi a un successivo appuntamento con la o il professionista che l’assiste.


Obiettivi della prima visita in gravidanza sono:
• offrire informazioni sui servizi disponibili per l’assistenza e il sostegno alla donna, compresi i corsi di accompagnamento alla nascita; sui benefici di legge a tutela di maternità e paternità; sugli stili di vita e la gestione dei sintomi; sui test di screening
• identificare le donne che potrebbero avere bisogno di un’assistenza intensiva e pianificare il loro percorso
• condurre un’indagine anamnestica sulla salute mentale, prestando attenzione a eventuali sintomi e segni di disagio psichico
• identificare le donne con mutilazioni genitali
• ricercare eventuali sintomi e segni di violenza domestica
• misurare l’indice di massa corporea, rilevare la pressione arteriosa e ricercare una eventuale proteinuria
• offrire lo screening per emoglobinopatie, status Rh(D), anemia, anticorpi antieritrociti, HIV, rosolia, sifilide, toxoplasmosi
• offrire lo screening per Chlamydia trachomatis, HCV, gonorrea in presenza di fattori di rischio
• offrire lo screening per la batteriuria asintomatica
• offrire informazioni sulle possibilità di screening e di diagnosi prenatale della sindrome di Down
• offrire, nei casi di incertezza, l’indagine ecografica per la determinazione dell’epoca gestazionale
• offrire l’indagine ecografica per le anomalie fetali strutturali, da effettuarsi eventualmente fra 19+0 e 21+0 settimane di età gestazionale L’organizzazione dell’assistenza alla donna in gravidanza 47 Gravidanza fisiologica
• offrire un esame citologico vaginale,se non è stato effettuato nei tre anni precedenti.

Nel corso dello stesso incontro o a breve distanza di tempo, ma comunque entro lo stesso periodo, per le donne che scelgono di eseguire i test di screening devono essere programmati:
• esami ematologici, idealmente prima di 10 settimane (emogruppo, status Rh(D), screening emoglobinopatie, anemia, anticorpi anti eritrociti, HIV, rosolia, sifilide, toxoplasmosi) e gli altri esami limitatamente ai gruppi a rischio
• analisi delle urine (proteinuria e urinocoltura per ricerca della batteriuria asintomatica)
• indagine ecografica per determinare l’epoca gestazionale
• percorso diagnostico per la sindrome di Down, attraverso: – test sierici combinati con traslucenza nucale da 11+0 settimane a 13+6 settimane; – test sierici da 15+0 settimane a 20+0 settimane.

Il secondo trimestre (da 13+0 settimane a 27+6 settimane) 
Le visite in questo periodo hanno lo scopo di esaminare e discutere con la donna gli esiti dei test di screening, registrandone i risultati nella cartella che la donna porta con sé.

Gli obiettivi sono:
• identificare le donne che necessitano di assistenza diversa da quella appropriata per la gravidanza fisiologica e, in questo caso, riformulare il relativo piano di assistenza
• verificare se i livelli di emoglobina sono inferiori a 10,5 g/100 ml e considerare la supplementazione con ferro se appropriata
• rilevare la pressione arteriosa
• offrire, alle donne che hanno avuto un diabete gestazionale in una gravidanza precedente un test da carico di glucosio (OGTT) a 16-18 settimane di età gestazionale, e un ulteriore OGTT a 28 settimane di età gestazionale, se la prima determinazione è risultata normale
• offrire, alle donne con uno dei fattori di rischio identificati, un OGTT (75 g) a 24-28 settimane di età gestazionale
• per le donne sieronegative, ripetere il test per la rosolia
• per le donne sieronegative, ripetere il test per la toxoplasmosi
• in caso non sia stato già discusso nel primo trimestre, offrire informazioni sull’indagine ecografica per la diagnosi di anomalie strutturali fetali, garantendo spazio e tempo per consentire alla donna di esprimere le proprie incertezze e le proprie preoccupazioni e di confrontarsi con la o il professionista. Queste informazioni devono essere supportate da materiale cartaceo o altro materiale.

Se la donna ha scelto di fare una indagine ecografica per la diagnosi di anomalie fetali strutturali, questa deve essere eseguita fra 19+0 e 21+0 settimane. Se nel corso dell’esame venisse rilevato che la placenta ricopre in tutto o in parte l’orifizio uterino interno, alla donna deve essere offerta un’ecografia a 32 settimane.

Il terzo trimestre (da 28+0 settimane al termine)
Le visite in questo periodo hanno l’obiettivo di
• esaminare e discutere con la donna i risultati degli esami eseguiti, registrandone i risultati nella cartella che la donna porta con sé
• identificare le donne che necessitano di assistenza diversa da quella appropriata per la gravidanza fisiologica e, in questo caso, riformulare il relativo piano di assistenza
• offrire lo screening per gli anticorpi atipici per emazie
• verificare se i livelli di emoglobina sono inferiori a 10,5 g/100 ml e considerare la supplementazione con ferro se appropriato
• offrire a 28 settimane la profilassi anti-D di routine alle donne Rh(D) negative
• rilevare la pressione arteriosa
• misurare la distanza sinfisi-fondo
• offrire lo screening per HBV, HIV, toxoplasmosi, sifilide, streptococco betaemolitico
• offrire informazioni e opportunità di discussione degli argomenti giudicati rilevanti dalla donna. Queste informazioni devono essere supportate da materiale cartaceo o altro materiale. La donna deve essere informata dell’offerta di corsi di accompagnamento alla nascita presenti sul territorio.

Alle donne nelle quali un precedente esame ha rilevato una placenta che ricopre in tutto o in parte l’orifizio uterino interno deve essere offerta un’ecografia a 32 settimane.

A 32-33 settimane le donne con feto singolo in presentazione podalica possono discutere con il professionista se utilizzare la moxibustione per aumentare la probabilità di una versione spontanea cefalica.

A 34 settimane la o il professionista deve offrire alla donna informazioni e l’opportunità di discutere della preparazione al travaglio e alla nascita, includendo informazioni sulla pianificazione del parto, su come riconoscere il travaglio e come affrontare il dolore. Le informazioni offerte in forma verbale devono essere supportate da materiale cartaceo o altro materiale.

A 36 settimane deve essere verificata la presentazione del feto e, alle donne con presentazione podalica, deve essere offerto il rivolgimento per manovre esterne, da effettuare a partire da 37 settimane. Questo è anche il periodo in cui devono essere offerte informazioni sull’allattamento al seno, le cure del neonato, i test di screening per il neonato, la profilassi con vitamina K, la cura di sé dopo la nascita. Queste informazioni devono essere supportate da materiale cartaceo o altro materiale.

A 40 settimane la o il professionista deve offrire alla donna informazioni sulla gestione della gravidanza fino a 41 settimane e oltre il termine.

FONTE : www.salute.gov.it (Ministero della Salute)

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